1) Decreto legislativo n. 206/2005: Codice del consumo

Con il d. lgs. 6 settembre 2005 n. 206 e successive modifiche è entrato in vigore il Codice del consumo che riunisce, in un unico documento, tutta la normativa posta a tutela del consumatore. Una delle più importanti novità è stata l’introduzione della cosiddetta azione di classe (class action), ovvero della procedura di risarcimento del danno in capo a ciascun componente del gruppo di consumatori danneggiati da un medesimo evento.
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2) Decreto legislativo n. 141/2010 relativo ai contratti di credito al consumo

Il d. lgs. 13 agosto 2010, n. 141 contiene le modifiche relative alla riforma sui soggetti che operano nel settore finanziario. Il decreto prevede l’attuazione della direttiva 2008/48/CE relativa ai contratti di credito ai consumatori e gli interventi destinati a rivedere la disciplina che regola l’attività dei soggetti operanti nel settore finanziario, degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi. Il decreto mira a potenziare il sistema delle tutele nei confronti dei cittadini, attraverso l’introduzione della figura del “Consumatore”, chiarendo il “Costo totale del credito” e disciplinando l’attività degli “Intermediari del credito”. Scarica il pdf

3) Decreto legislativo n. 21/2014: Aggiornamento del Codice del consumo

Con il decreto legislativo 21 febbraio 2014 n. 21, sono state introdotte delle modifiche al Codice del consumo, in recepimento della direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori. Il suddetto decreto, per adeguarsi alle nuove metodologie di vendita telematica, introduce maggiori tutele nei confronti dei consumatori in materia di acquisti e-commerce e di contratti a distanza, ed aumenta a 14 giorni di calendario il numero dei giorni in cui il consumatore può recedere dal contratto.
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4) Normativa originaria sulla cessione del quinto

La prima normativa proposta in Italia sulla cessione del quinto risale al 1950. In particolare è stata introdotta attraverso il testo unico delle leggi concernenti il sequestro, il pignoramento e la cessione di stipendi, salari e pensioni dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.

Il riferimento è soprattutto al d.p.r. n 180/1950 e al d.p.r. 895/1950. In particolare, l’obiettivo del governo per poter rilanciare l’economia, era quello di consentire ai dipendenti statali e parastatali di poter avere maggior semplicità nell’accesso al credito per qualsiasi genere di esigenza come l’acquisto di elettrodomestici, la ristrutturazione di una casa e via dicendo.

Grazie a questo provvedimento, veniva introdotto per la prima volta in Italia un meccanismo secondo il quale il finanziamento potesse essere rimborsato con una trattenuta periodica sulla retribuzione mensile e pari al massimo ad un quinto.

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5) Legge 80/2005 sulla cessione del quinto

La legge 80/2005 sulla cessione del quinto ha permesso di apportare alcuni correttivi e modifiche per rendere questo strumento ancora più funzionale e soprattutto per mettere al riparo da ogni genere di problema il richiedente e il datore di lavoro.

Una legge che ha apportato una vera e propria evoluzione della normativa in quanto ha:

  • abolito il concetto di minima anzianità di servizio per poter richiedere il quinto;
  • allargato la platea dei possibili beneficiari anche apensionati e ai lavoratori privati con contratto a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda i pensionatisono stati inclusi sia quelli provenienti da enti pubblici che quelli privati. Naturalmente sono rimasti alcuni vincoli legati all’ importo massimo complessivo del prestito e soprattutto alla durata del piano di ammortamento rispetto alla data di scadenza.

Ad esempio, per i lavoratori il piano di ammortamento deve terminare prima della fine del contratto di lavoro ossia dell’accesso al sistema previdenziale, mentre per i pensionati ci sono limiti anagrafici che variano da banca a banca.

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